Prendendo spunto da una serie di iniziative che in maniera autonoma si sono sviluppate o stanno nascendo nelle marinerie italiane, in particolare dall’iniziativa “Arcipelago Pulito” in corso in Toscana, il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, intervenendo alla presentazione di “Mediterraneo un mare da remare”di Univerde e Marevivo, ha promesso la realizzazione di una legge che favorisca il recupero della plastica dal mare con il coinvolgimento dei pescatori.

Oltre ad una legge ad hoc si renderà necessaria anche una modifica alla legge 152/2006 per consentire, ai pescatori, di portare a terra le plastiche pescate, operazione attualmente fortemente disincentivata.

Infatti, le plastiche pescate in mare, sono considerate “rifiuti speciali” ciò comporta la necessità di trattamenti specifici che, con l’attuale normativa, sarebbero a carico dei pescatori.

E’ evidente quindi la necessità di una nuova normativa che coinvolga, una pluralità di soggetti, dai pescatori ai consorzi di recupero o alle aziende specializzate nell’attività di riciclo e trattamento dei rifiuti speciali.

Il progetto toscano, presentato di recente a Bruxelles, è quello che ha mostrato la via, ovvero l’incentivazione (anche economica) dei pescatori alla raccolta, autorizzare il conferimento in banchina e attivare soggetti che smaltiscano e riciclino i rifiuti.

Noi siamo particolarmente contenti di questo interessamento del Ministro, infatti, nelle scorse settimane, avevamo iniziato a gettare le basi di un progetto, a carattere regionale, che facesse colloquiare le rappresentanze dei pescatori, le aziende di riciclo e gli enti accademici per ipotizzare una soluzione che potesse incentivare i pescatori al recupero delle plastiche. Inoltre, già nella prima conferenza stampa, nella quale presentammo il progetto di Sailors per il porto di Molfetta, suggerivamo la certificazione ambientale per il settore della pesca della nostra marineria.

Ci auguriamo che l’intento del Ministro diventi subito realtà perché il problema delle plastiche in mare non è solo di natura ambientale ma sta diventando anche un problema di natura sanitaria per la presenza di microplastiche nel pescato.